PROBLEMATICA
DELL’ABBANDONO E DEL DISTACCAMENTO
L’inserimento alla Scuola
dell’Infanzia rappresenta per il bambino uno dei momenti più importanti e
delicati della sua esistenza, in quanto dovrà affrontare per la prima volta
l’esperienza del distacco dai propri genitori.
Le insegnanti si troveranno a
dover gestire ansie e preoccupazioni dei bambini, ma anche dei loro familiari,
e dovranno adottare accorgimenti e modalità relazionali utili a facilitare la
separazione nel modo meno traumatico possibile.
A tale proposito è necessaria una
grande capacità empatica e di mediazione….cosa significa? Significa accettare
una reazione fisiologica determinata da uno stato ansioso dovuto alla
percezione di una mancanza imminente delle principali figure di accudimento.
In seguito ad una costante e
continua esposizione alla situazione precedentemente temuta, il bambino
imparerà sempre più a controllare l’angoscia della separazione fino alla sua
completa scomparsa. In questo modo i bambini apprendono che, anche quando mamma
o papà vanno via, torneranno e che il tempo trascorso a scuola è un tempo in
cui è possibile socializzare, divertirsi e imparare cose nuove.
Troppo spesso accade che, per
rassicurare il bambino al momento del distacco, gli vengano fatti lunghi
discorsi e date tante spiegazioni con l’idea che questi possano permettergli di
affrontare meglio il momento tanto temuto.
Paradossalmente, tale approccio
genera un effetto contrario nel bambino che percepirà il timore e la
preoccupazione del genitore, generando quel circolo vizioso secondo cui
anch’egli imparerà a temere una situazione specifica attraverso l’imitazione
del comportamento dell’adulto.
Ecco perché la famiglia gioca un
ruolo fondamentale, in quanto la modalità con cui il genitore si separerà dal
figlio condizionerà il suo stato emotivo e quindi le sue risposte
comportamentali.
Il genitore che si mostra
preoccupato di lasciare da solo il figlio a scuola, rimanda indirettamente un
messaggio poco rassicurante confermando al bambino l’idea che la scuola possa
rappresentare un luogo ostile.
Invitare, quindi i genitori, a
salutare sempre il proprio figlio una volta accompagnato in sezione ed in modo
sereno, guardandolo negli occhi evitare di dare rassicurazioni (come ad es.
“non ti preoccupare” o “stai tranquillo” perché potrebbero generare nel bambino
un effetto contrario: “se la mamma mi dice di stare tranquillo significa che
c’è qualcosa di cui mi devo preoccupare).
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